È quanto emerge dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2020 e relative all’anno d’imposta 2019 pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze
Sono più di 700mila i contribuenti in fuga dall’Irpef. A tanto ammontano le adesioni delle partite Iva che hanno scelto la flat tax al 15% e che nel 2019, primo anno d’imposta di applicazione della tassa piatta introdotta dal Governo Conte 1 a trazione giallo-verde, ha fatto lievitare l’esercito dei contribuenti forfettari a 1.563.000. È quanto emerge dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2020 e relative all’anno d’imposta 2019 pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze.
Grazie alla flat tax al 15% per chi ha ricavi o compensi fino a 65.000 euro, dunque, le Finanze sottolineano come crescano significativamente i redditi medi da lavoro autonomo (+25,4%) e quelli d’impresa (+6,8%). La fuga dalla progressività dell’Irpef in favore di una tassa piatta è l’opzione dei contribuenti che hanno ricavi e redditi più bassi. Nella tassazione ordinaria, dunque, restano solo i soggetti con redditi più alti, determinando così valori medi più elevati. Si mantengono invece sostanzialmente stabili i valori medi del reddito da partecipazione (+0,8%).
Nel 2019 il reddito da fabbricati, fanno notare dal Dipartimento delle Finanze, tassato in via ordinaria si è attestato a 26,1miliardi di euro. Anche sul mattone va comunque registrata una fuga dall’Irpef che per il 2019 è stata del 2,2% favorita soprattutto dalla cedolare secca sugli affitti. Il reddito medio da pensione dichiarato al Fisco cresce del 2,4%, confermando il trend degli anni precedenti, mentre, grazie a Quota 100 diversamente dagli altri anni è aumentato il numero di pensionati (oltre 18.500 soggetti in più, +0,1%). La fotografia restituita dalle Dichiarazioni dei redditi prima della pandemia coronavirus mostra come sia cresciuto anche il reddito medio da lavoro dipendente (+1,1%). Un dato che conferma evidenzia da una parte l’aumento del numero di lavoratori con contratti a tempo indeterminato (+2,5%) e dall’altra una diminuzione dei lavoratori con contratti a tempo determinato (-2,6%).

Caterina Percoto è una giornalista e autrice italiana. Dopo aver conseguito il diploma di scuola media superiore ha frequentato per un breve periodo l'Università di Firenze dove ha studiato Lettere e Giornalismo
